Alexander Wagner

Residenza del 2013

Curata da: Maria Chiara Valacchi

Le opere di Wagner, astratte ma estremamente comunicative, alternano in una contraddizione espressa su superficie,  (1978) asciutto e ambizioso, astratto e imperfetto. I supporti preferiti sono la carta e il muro, dove traspone l’idea di tecnica tradizionale utilizzando superfici stampate e vernice a spruzzo. Una stratificazione di layers vibranti codifica un complessa elencazione analitica e apre la comprensione ad una narrazione astratta. Wagner si relaziona con la durezza dell’ambiente siciliano e l’evidenza con cui in esso si manifesta la natura, mediante un suo peculiare processo di riduzione a forme elementari. La forte ed astratta luce agrigentina si incontra con le sue composizioni. Il risultato è una scoperta dell’astrazione nel paesaggio e lo sconvolgimento della geometria nella spontaneità di forme prese direttamente dalla natura.