Beat Zoderer

Ironia, inganno, imperfezione e spontaneità: la mostra «rosso non c’è» esemplifica le caratteristiche e le peculiarità tipiche dell’arte di Zoderer. Il nome della serie appena creata, «Acquerelli cubisti» e «Mandranova Grid», e la realizzazione artistica delle sue opere nel titolo della mostra contengono contraddizioni, calcolo e casualità che incoraggiano lo spettatore a mettere in discussione opinioni e percezioni convenzionali.

Il riferimento di Zoderer al cubismo è chiaramente riconoscibile, spezzato dall’uso della tecnica dell’acquerello. Espressione e leggerezza sono in tensione e creano profondità e una finta tridimensionalità. Diverse griglie e strati di colore sono sovrapposti, dando vita a uno spettro di colori misti che porta alla casualità attraverso la spontaneità. Gli spazi vuoti e gli interstizi che lasciano visibile il primo strato di colore sono una parte importante della composizione cromatica. Lo spettro di colori misti della serie esposta è completamente nuovo nel lavoro di Zoderer. La spiegazione può essere trovata nel processo di creazione spontaneo e nella sottile influenza dell’ambiente circostante dell’artista. Si tratta infatti di colori che in Sicilia si possono trovare nella natura, nel cibo, nell’architettura e nell’arte. Questo è un aspetto interessante della fase creativa di Beat Zoderer durante il suo soggiorno al Mandranova e sottolinea l’unicità delle sue opere nella mostra «rosso non c’è».

DOWNLOAD