Stefano Perrone

Residenza del 2023

Curata da: Maria Chiara Valacchi

La pittura “vettoriale” di Stefano Perrone (1985) interpreta l’azienda Mandranova realizzando un’opera (2023) che unisce la sua cifra stilistica alle peculiarità più affascinanti dei macchinari utilizzati per la lavorazione dei frutti della terra. Le sue opere dai fondi fluidi, talvolta risolti con campiture evanescenti, sono le tipiche quinte per mettere in scena il suo immaginario in bilico tra figurazione ed astrazione e dove spesso le campiture cromatiche sono fendute da linee vettoriali che ne esacerbano i movimenti e le fluidità. Questi “vettori” – che sembrano coerentemente ereditare il suo passato legato alla lunga esperienza come art director grafico, compaiono soventi e si sposano con le complesse ed articolate tematiche desunte dal mondo internet. La sua è una sfida per raggiungere una rappresentazione che parli del vuoto e dell’assoluto; nelle sue tele c’è un’energia che sprigiona dalla staticità dei soggetti, un moto intrinseco reso palese attraverso le variazioni di colore, le inclinazioni della luce, la rappresentazione del materiale costituente delle cose.